Nel 1979 è nato il gioco da tavolo di uno dei romanzi di fantascienza più noti e amati dai giovani, ovvero Dune. Le idee per realizzarlo verranno usate e modificate per crearne in seguito altre versioni migliori rispetto a quella originale.
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Gioco da tavolo Dune: Il regolamento
Sul tabellone presente nella scatola è disegnato il pianeta Arrakis che è suddiviso in vari settori e territori, cioè degli spicchi, che consentono di mandare avanti il giocatore durante la partita.
Il gioco è caratterizzato dalla presenza di una terribile tempesta che aumenta il rischio di far volare via la moneta del gioco, chiamata spezia.
Ciò si verifica solamente nel deserto e non nelle montagne e nelle fortezze, le quali offrono una naturale protezione. Ciascun giocatore ha nella sua fazione ben venti truppe di forza 1 e cinque monete leader, ognuno con un valore di forza differente.
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Setup fisso
Lo scopo del gioco è quello di avere alla fine della partita tre fortezze su cinque, oppure, se si ha un alleato, quattro fortezze su cinque. Ogni step consiste in queste fasi:
- Tempesta: si sposta il segnale della tempesta di sabbia di diversi settori quanto è detto dalla carta che viene pescata dal mazzo, con numeri che variano tra 1 e 6.
A vedere questa carta con un round di anticipo è il giocatore Fremen. - Spezia: vengono pescate due carte per capire in quali settore viene creata la moneta sul tabellone.
Il giocatore Atreides vede la carta del mazzo con un turno di anticipo. Nel caso in cui invece di una zona viene pescata la carta chiamata ‘verme delle sabbie’, oltre a togliere tutto quello che c’era nella precedente carta, si apre pure una fase diplomatica, nella quale si possono formare nuove alleanze. Queste rimarranno attive e vincolanti fino alla prossima carta pescata. - Carità: Chi non ha nessuna spezia o solamente una, può ottenerne gratis fino a due.
- Asta delle carte Treachery: si mettono coperte e all’asta un numero di carte uguale al numero dei giocatori.
La spezia è il denaro del gioco, che non decreta subito il vincitore, cosa che invece fa il controllo delle fortezze.
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La Battaglia
Dove sono presenti due o più gruppi rivali, in cui gli alleati non possono condividere mai un territorio, si scatena una guerra. Il meccanismo è questo: i due giocatori puntano segretamente quattro valori tramite una specifica ruota, ovvero la forza dei gruppi che vogliono sacrificare durante la battaglia.
Questa forza di solito è la metà del valore della truppa, ovvero mezzo punto per le normali e un punto per chi ha unità di elite, come Fremen e Impero. Per ciascun unità spezia che è stata pagata, viene considerata una truppa a forza piena, ovvero 1 per le normali e due per le elite.
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Le carte attacco/difesa e tradimento
Le carte attacco possono uccidere il capo, evitando che sommi la forza a quella delle truppe a lavoro.
Ovviamente le difese possono evitare questa eventualità, ma si deve indovinare la combinazione giusta, un pò come quando si fa carta, forbice e sasso.
Oltre a ciò, c’è una combinazione di difesa e attacco, che genera un’esplosione e distrugge ogni forza che è coinvolta nella zona.
Per finire ci sono anche le carte tradimento, le quali si pescano a caso all’inizio della partita; quattro ne tengono gli Harkonnen e gli altri solamente una. Per vincere in modo automatico la battaglia bisogna rivelare la carta del capo nemico.
Le diverse versioni del gioco da tavolo Dune:
Negli anni sono nate diverse versioni del Dune originale, tutte che possono essere stampabili in proprio. Da quelle molto economiche in bianco e nero, a quelle che hanno una grafica totalmente rivisitata e una mappa grande, oppure stampata su un telo, come se fosse una tovaglia.
Una versione molto simile a quella originale è formata da qualche ritocco estetico, infatti le carte sono colorate e non in bianco e nero e il tabellone e più chiaro.
Il senso di vecchio generalmente però rimane, le dimensioni sono ridotte, le pedine piccole e i disegni sembrano obsoleti.
Dune gioco da tavolo: Un gioco di strategia senza tempo
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GaleForce nine 01BFM Dune
- Players 2-6
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Asmodee 8164 Dune Imperial
- In Dune Imperium I giocatori competono per ottenere il potere su Arrakis, un potente e misterioso pianeta desertico
Dune ha delle ottime idee, che sono attuali tutt’ora, infatti è presente il combattimento, che senza l’utilizzo dei dadi, forse originalmente nel 1979 era tanti passi in avanti.
Si deve sapere che tutto quello che si usa in battaglia per vincere viene sacrificato e quindi non si possono raccogliere monete, non può presidiare e deve essere ripagato per riportarlo in riserva prima e pagato ancora per poterlo mettere di nuovo sul tabellone.
Ci si può allenare e vincere in squadra, come cambiare l’alleanza in base alla situazione e tutto ciò avviene in momenti precisi della partita. Le alleanze garantiscono un vantaggio sotto forma anche di abilità speciale, ad esempio lo scambio tra due giocatori.
Risulta anche interessante il ricircolo dei soldi, come per esempio alcune fazioni che si pagano con i soldi spesi in alcune fasi del gioco.
Le meccaniche meritavano un’evoluzione in qualcosa di più facile da manovrare e moderno, cosa che la casa produttrice non ha voluto o non ha potuto fare.
I pro e i contro del gioco da tavolo Dune:
Il gioco risente di quei temi che rendono felice il giocatore, ma che alcune volte si capisce che riguardino il libro e sono messe li solamente per i fan, piuttosto che per un motivo reale.
C’è asimmetria tra le fazioni, ma per il gioco ci potevamo fermare a un paio di versioni prima, in cui c’erano meno regole.
Facendo in questo modo, alcune volte si avverte uno sbilanciamento tra le parti. Una cosa che non ha proprio senso è la quarta di copertina, in cui ci sono le varianti per le alleanze.
Nei gruppi a tre è rimasto invariato il numero delle fortezze da dover conquistare, cioè quattro e questo permette che in cinque o si partecipanti è sempre conveniente un’alleanza a tre invece che in due persone.
Quando si gioca in 6, questo stona un po’, ma almeno sono tre contro tre, invece in cinque l’alleanza da due viene penalizzata per il fatto di essere di meno e di avere la stessa difficoltà dell’obiettivo.
Lo stesso discorso vale per ciascuna variante proposta, che forse sono state scelte senza pensarci troppo, almeno per quanto riguarda il design di gioco. La variante originale del Dune permetteva di allearsi in cinque giocatori contro uno e a quegli anni ci poteva stare, ma non tanto attualmente.
Quanto è stato detto sopra porta al più grande problema di Dune, ovvero in due o tre giocatori non ha senso, in quattro si può giocare, ma senza le alleanze da tre. In cinque si può giocare allo stesso modo, in sei è il numero perfetto, ma senza alleanze da tre, o almeno non per come propone il regolamento del gioco.
Pure la durata è stata limitata a dieci round, che non sono per niente pochi, in quanto molto spesso ci si blocca a causa dei costi alti e poche mosse.
Una partita completa può durare circa tre ore e mezzo, tranne se qualcuno vince prima.